"Il Pdl non soffre l'anti-politica. Fiducia a chi ha vinto"

TERAMO – "Ha vinto il coordinatore Paolo Tancredi e con lui il Pdl teramano. Così il sindaco Maurizio Brucchi commenta l’esito del voto congressuale e guarda oltre le divisioni del partito. "Dal congresso abbiamo registrato alcune diversità nei modi e nei discorsi ma è emerso altrettanto chiaramente che siamo uniti e questo dato deve preoccupare solo gli avversari che pensavano di avere margini in cui insinuarsi. La partecipazione di 7mila iscritti dimostra solo che il popolo del Pdl c’è, è unito e apprezza la sua classe dirigente". Un successo sottolineato anche dall’assessore Mauro Di Dalmazio che in un momento di forte anti-politica rileva che "la partecipazione testimoniata conforta la classe dirigente che guida il partito e al tempo stesso la responsabilizza". Avverte l’assessore un ridimensionamento del coordinatore Tancredi? "Al congresso abbiamo assistito a un confronto civile, e dal confronto è uscito vincitore Paolo Tancredi. Il partito ha adesso una maggioranza e una minoranza rappresentativa: insieme hanno il dovere di far crescere il parito e radicarlo nello stesso perimetro per vincere le prossime sfide elettorali e mantenere le posizioni conquistate". Che ruolo ha avuto la componente dell’assessore Di Dalmazio nella riconferma del coordinatore? "Un ruolo importante che testimonia che c’è un gruppo di persone che ha lavorato bene e che il partito riconosce nelle diverse espressioni di sensibilità. Parlo di tutte quelle persone nate intorno ai movimenti civici, collegate al mondo dell’associazionismo ma anche alle tante individualità che trovano ospitalità in un partito aperto a tutte le estrazioni. Sono orgoglioso del contributo che questo gruppo ha espresso e della voglia di partecipare alla costruzione del grande partito popolare europeo e moderato". E l’Udc, in vista delle future alleanze come si pone? "L’Udc non stringe alleanze con Tancredi o con Gatti – puntualiizza il segretario provinciale Alfonso Di Sabatino – ma stringe alleanze con il Pdl, che si è dimostrato alleato valido a Teramo e Roseto. Non aspettavamo il congresso sotto il profilo dell’opportunità politica, nè era rilevante chi avrebbe vinto. E’ rilevante adesso che ci sia una legittimazione degli interlocutori scaturita dal congresso, il futuro delle alleanze passa solo per la capacità di dialogare".